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torta rumperina



Questa torta è nata da una combinazione di fattori casuali o caos-eli.
1) compleanno di un mio amico e decidiamo di fargli trovare una colazione abbondante, a base di tortazza!!!
2) vado a fare un giretto su un gruppo di amiche bloggers cuoche e trovo in bella mostra un post. "tema del giorno: PERA!"

cavolo... sta' a vedere che mi tocca prepararla, ricordadomi di fare le foto e poi metterla sul blog ( cosa che in questo periodo intenso di studio mi va pochissimissimo ). ok, dai, facciamolooooo
So che l'amico è "cannaruto" ( termine riconosciuto dall'accademia della crusca, ma soprattutto da quello della cioccolata e della panna montata ) e quindi decido di esagerare ( che per i miei standard di dolci significa medio - alto - ma non troppo ).
Compleanno vuole pan di spagna
La ricetta qui con le dovute riduzioni, visto che questa è per 3 persone. si, ok che mangiano come 6, ma sempre 3.
quindi:
  • 4 uova
  • 110 gr di farina di grano tenero bianchetta ( io uso la perniola )
  • 10 gr di cacao amaro
  • 100 gr di fruttosio
benedico la mia planetaria che mi monta sempre un magnifico composto di uova e fruttosio e non mi costringe nemmeno ad usarle a temperatura ambiente.
   

Aggiungo con la delicatezza di un forgiatore di vetro soffiato, il mio mix farinacacaoamaro, poco alla volta, con il setaccio, con movimenti dal basso verso l'alto incorporando aria.
solo così, con la santa pazienza, si ottiene un pan di spagna. 
non mi stancherò mai di dire che tutto ciò che ha il lievito per dolci NON è un pan di spagna. 
 

Quando il braccio sta per cadere, finalmente ho finito i miei poco più di 100 grammi ( ma sembrava un quintale infinito ) di farina.
Verso delicatamente in una teglia imburrata e infarinata. Io adoro usare quelle in alluminio.
aspetto con pazienza che il composto si livelli, senza dare scosse sussultorie di assestamento che sgonfiano l'impasto... ci ho quasi rimesso un tendine, mica voglio vanificare lo sforzo!!!
 

Il mio personalissimo forno cuoce il PDS a 150 °, statico per una 40'ina di minuti. Quelli non focosi come il mio, in genere richiedono anche 180° e forse 50'. Controllo che sui laterali della teglia si intravedano segni di distacco dall'impasto cotto, snaso nei pressi del forno per sentire profumino di torta e, solo quando mi sembra che tutti i primi controlli siano stati superati, lo infilzo delicatamente con uno spiedino di legno, senza aprire troppo la porta del forno. Se viene fuori asciutto, sospiro di sollievo, se ci si attacca ancora impasto... ohi ohi, c'è da sperare che non crolli per l'apertura.
Mi è andata bene anche stavolta. :) era asciutto e pulito come il... no, mi sa che il paragone mentre parliamo di cibo e fuori luogo, specie se la torta è al cacao...

Ho sbucciato una perozza non troppo matura, lasciando il piccolopicciuolo e la metto a cuocere in acqua e rum.
Io più acqua che rum. in teoria un 50-50 può essere l'ideale, da modificare a seconda dei destinatari. bambini/astemi verso il 70 - 30, avvezzi 40 - 60 ( faccio la brava ) e una spolverata di cannella. Non ho aggiunto fruttosio. A me basta lo zucchero del rum.
Lascio andare finché  il pezzo tester risulta morbido,ma compatto all'infilzaggio.
 


 Per una migliore riuscita, il PDS è sempre meglio farlo qualche ora prima, così non devo tamburellare nervosamente e impazientemente ( è freddo? è freddo? si è raffreddato si o no? ).
Idem per la farcitura. 
La mia è una crema alla cannella e uvetta fatta ad occhio:
  • forse 200 ml di latte senza lattosio ( stufa dei tradimenti delle creme vegetali che smottano )
  • 3 cucchiai rasi di farina di grano tenero bianchetta;
  • un tuorlo d'uovo;
  • un cucchiaio, forse due di fruttosio ( è a gusto );
  • una spolverata di cannella;
  • la buccia di un limone ( da togliere con bruciatura di ordinanza a fine cottura );
  • una manciata di uvetta tuffata nella crema.
 L' ho cotta a bagnomaria, come quelli bravi... effettivamente dà soddisfazione...
Pentolino col manico su pentola con tanta acqua da non superare il bordo di quello supeirore, quando bolle ) fiamma medio bassa, dopo il bollore. si fa presto. bisogna solo resistere e non mangiarla sedutastante.

Bagno il PDS con un mix di acqua e rum ( ritorna al discorso della pera, vale lo stesso ).


Lo riempio con la crema quando è fredda, lasciando il centimetro di bordo che serve a non straripare quando si posa il "coperchio tortico".
 

E vabbè, e il liquido di cottura? e tutte le puntate di masterchef viste non devono servire proprio a nulla?
Lo lasico ridurre, aggiungendo un po' di fruttosio. (chiedendo anche consiglio ad una amica bravissima in cucina che era online. Grazie, Patrizia!!!)
Se vi dà noia la quantità "ad occhio" prometto ( senza essere certa di mantenere ) che la rifarò e peserò gli alimen....ahahahahahahah. no vabbè, non ce la faccio proprio...almeno su queste cose...
Quando si inizia a comportare come un caramello morbido ( inizia a fare le bollicine, mi raccomando a non farlo attaccare ), lo tolgo dal fuoco.
 

La pera ha passato la notte in frigo, la affetto e la adagio sulla torta ( che ho nel frattempo ricoperto di panna) e mi do delle arie con la realizzazione di questo ventaglietto, circondato da noci.
 

E' tardi!!! Stai a vedere che ora suona e mi rovina la sorpresa!!!
Decisione fatale. Mettere il caramello morbido quando è ancora fluidozzo e tiepido.

DISASTRISSIMOOOO!!!
 
Una colata incontrollabile che squaqquera ( termine tecnico ) la panna...
nuoooooooooooooooooooooo...evvabbè. pazienza. era ovvio.
Quindi, se la rifate, aspettate che il caramorbidello si quasi raffreddi e si rassodi ( diventa elastico ).
 

Le sfighe viaggiano in coppia. se versi un cucchiaino di cacao nel setaccino, NON farlo a picco sulla torta o il risultato è nella prossima foto.

SPLAT!

e 2!!! Una patacca di cacao, anzi due!!!
 

Quello che conta è il sapore, il profumo, bla bla bla...si, si. intanto rosico.






Ma come mai non arriva il nostro amico? cosa? a casa con il cimurro!?!
E' proprio vero.non c'è due senza tre.
Adesso che ne faccio? La parcheggio in frigo 24h se si riprende o la giustiziamo?