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l popizz & l sgagliozz ( d mamt )

Sembra un insulto? Invece no.
La storia delle "popizz e sgagliozz" non si perde nella notte dei tempi, ma nei tortuosi vicoli di Bari vecchia.
E' un tipico cibo da strada barese, comprato da folkloristiche signore.
Prima c'erano solo vecchine, fra cui spiaccava il nome di "FINELLA". 
Ora le preparano anche donne meno datate.


  Non si può dire di conoscere Bari se non ci si è fermati davanti a questi calderoni, modello strega, ricolmi di chissà che olio bollente, in cui vengono tuffati e ripescati questi impasti particolari, direi proprio poco salutari, ma irresistibili.
  Il rito si ripete, in fila, con quelli che cercano di scavalcare, chi si arrabbia e la novella finella che media in perfetto barese:
"meh, g ne stonn p tutt quand!!! AWAND a tè e attè
( TRAD: suvvià, non litigate! Ce n'è in abbondanza. Prego! Per te e per te )
  Da barese pentita, guardo quell'olio e spero solo che la temperatura mi aiuti a friggere anche le mie perplessità sui rischi per la mia salute a causa di ciò che sto per mangiare...
A Bari o "c'hai gli anticorpi" o ti fai l'epatite dalla A alla Z. ;)
  Decido di accogliere la proposta di Leo di prepararle ( ah, OPS, mi sono dimenticata di avvisarli, magari le rifaccio e invito lui, Tiziana & Maty... )
E ho pensato alla polenta quando l'ha evocata un certo Sandrino in un "gruppo facebook" per smaltire gli avanzi di cibo invernale in dispensa...
Mi cimento alla garibaldina nel mio battesimo da Novella Finella.
Le mie si chiamano d mamt perchè fatte con la ormai jolly Pasta Madre

POPIZZ:
  • 100 g di Pasta madre non rinfrescata;
  • 100 g di semola rimacinata;
  • 100 g di acqua;
Ottengo un impasto idratatissimo, mollissimo, contavvenendo già alla ricetta originale che recita testualmente:
" si fa con l'acqua, si mette dendro al tegamo, ( segue un farfuglio intraducibile ) il lievito di bbirra e s'impasta. Poi aqquando hai finito di sbattere, metti a crescere, lasci. Poi le friggete nel tegamo...A casa vostra!!!"
Meh, mò ammè il lievito di bbirr...Camin, vattin!!!
Per me, procedimento simile. Lascio a riposare l'impasto un paio di ore a temperatura ambiente.
 Calo cucchiaiate di pastella direttamente nell'olio. Per non ammattire, ad ogni presa, ungo cucchiaio e dita. Così la pastella scivola e io non mi impiastro le dita!
Anche in questo modo, di pallette nemmeno l'ombra...
A me son venute fuori delle morbidose masse informi :D


Faccio assorbire l'olio in eccesso, un po' di  sale e le lascio al calducccio, ad aspettare l'altra metà del misfatto.


L SGAGLIOZZ (gluten free)
  • 200 g di polenta ( istantanea chè io non sono finella );
  • 500 ml di acqua;
  • un mezzo cucchiaino di grodo branulare ( cerco di nascondere l'ingrediente tarocco chi capisce, capisce );
Seguo il procedimento della signora, italianizzato. Cucino una polenta soda e la metto a raffreddare nello stampo del plumcake. Qualsiasi conenitore "quadrato" va benissimo per avere la forma tradizionale. Nulla vieta di friggere qulsiasi altra forma...



 Dopo 3 ore in frigo, o quanto impiega a solidificarsi per benino, la sformo e l'affetto. Olio bollente e tuffo i quadrotti finchè non diventano croccanti. Scolo su carta assorbente, un giro di sale e prontintavola!


Riporto fedelmente la ricetta originale senza sottotitoli:
"si mette il tegamo, con un litro d'acqua si fa un ghilo di pulenti. Aqquando ha fatto prop dura, metti a rifreddàr, fredda e poi la tagliat e po' facit tutt affettineaffettine...questa. E poi s mett a friggere...
Queste si fanno tutte con la calma"
 ...La signora ha iniziato a 12 anni. Nel video ne dichiara 78...
Se non lo sa lei some si fanno!!! ;)



Per la felicità degli amanti del fritto.
Salutiamo la signora como lei ha salutato l'intervistatrice. Buonasera,ammamma :D